venerdì 18 maggio 2012

Astensionismo


Astensionismo



Da tempo si discute sull'incremento delle astensioni al voto, un fenomeno rilevante in Italia dove la percentuale dei votanti è comunque elevata rispetto a molti altri paesi nel mondo. Le analisi dei notisti politici e dei vari politologi si rifanno ai moti dell’anticasta e dell’antipolitica, attribuendo in particolare la disaffezione politica alla perdita di credibilità' dei partiti. Ritengo abbastanza banale e comodo cavalcare l’onda attuale utilizzandola per spiegare tutto e il contrario di tutto. Senza negare la responsabilità della politica e dei partiti politici occorre ammettere che la disaffezione è verso le istituzioni democratiche, di cui i partiti fanno la parte del leone ma che include i vari poteri delegati dalla democrazia rappresentativa.

La popolazione si astiene dal voto perché e' stato troppo spesso invalidato, alcune volte dalla protervia politica a difesa dei privilegi ma molto più spesso la volontà degli elettori è stata disattesa e ribaltata da intrighi di palazzo che del voto si è fatto beffe. Il governo attuale, ad esempio, non è quello che il popolo ha proposto col suo voto, non è investito in base al mandato elettorale ricevuto alle elezioni dove tra l’altro sulla scheda era indicato espressamente chi dovesse essere il premier. Il governo attuale è il governo di Napolitano non del popolo, la maggioranza che sostiene il governo attuale non e' quella emersa dalle urne ma quella che si e' resa disponibile a sostenere il governo da lui voluto e sostenuto.

Coloro che avevano sostenuto col voto la coalizione di centrodestra che non si ritrovano né la maggioranza né il premier indicato sulla scheda perché mai dovrebbero perdere tempo per recarsi alle urne sapendo che del loro voto si può bellamente fare strame?


Roberto Cadonati


Bergamo 17.5.2012

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